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 G i o r g i o   R i g o n


    Una cartolina postale! Veicolo tradizionale e universale della comunicazione scritta; stereotipo iconografico degli angoli di mondo più conosciuti o più esotici, nunzia d’un viaggio intrapreso o di una invidiabile situazione del momento, oggetto pretenzioso o meno, in relazione alla distanza percorsa, al corredo di bolli, di timbri, di annulli, di testimonianze temporali del suo viaggiare, portavoce di sentimenti sinceri, appassionati oppure convenzionali, fomentatore d’invidie, spesso d’ironia, frammento d’un giornale di bordo che, comunque, definisce l’hic et nunc d’un momento della nostra vita, comprovato inequivocabilmente dalla rotonda ufficialità d'un timbro postale.
    Alla cartolina postale si possono affibbiare altri mille attributi, tranne la qualità di essere un prodotto artistico. Essa può divulgare la conoscenza dell’arte, questo è vero, come la può banalizzare e volgarizzare attraverso una degradante mistificazione delle forme e dei colori ma, come oggetto in sé, raramente riunisce i requisiti del manufatto d’Arte. Eppure la velleità di farle tentare il famoso salto di qualità da strumento di comunicazione convenzionale ad araldo di un pensiero d’Arte è sempre stato forte: taluni pittori lo hanno fatto, ma raramente, poiché l’alea del viaggiare, le percosse dei timbri, il deturpamento dei bolli, la ruvida manipolazione dei procaccia non invitano certo l’artista a condannare al dissolvimento i propri pezzi unici.
    Allora ci proviamo noi fotografi! Fotocartoline d’Autore le chiamiamo. Locuzione che distingue le illustrazioni massificate, buone per tutte le occasioni, da quelle personali, prodotte autonomamente, selezionate per una comunicazione più intima, destinata a poche persone, figurazioni di pura visibilità, magari distaccate dal contingente o dal quotidiano, rivolte ai destinatari come allusive strizzatine d’occhio:
"Guarda! Non m’interessa fornirti la testimonianza di dove sono stato, indirizzo a te il mio pensiero, concepito come espressione d’arte singolare, un moto dell’anima dedicato a te e soltanto a te! Apprezzalo, perché va a rafforzare la nostra intesa confidenziale ed esclusiva."
    Questo lo spirito con cui, da ormai un decennio, coltivo la pratica della “Fotocartolina Mail Art”.

"frammento di tenerezza" 2005 - Mail Art dedicata alle mani (fotografia & francobollo)

    È un’esperienza suggerita dall’esempio di alcuni amici fotografi che, già da tempo, si scambiano fotografie d’autore per mezzo del servizio postale. Una corrispondenza fatta d’immagini, semplice e rapida, non assoggettata a giudizi di palu-date giurie, immune da critiche ma non priva di aspirazioni sul piano dell’arte e del collezionismo.
     La mia pratica passa anche attraverso una piccola, personale vanità: riduco le mie più belle fotografie al formato cartolina postale, ma non le imbuco nella cassetta delle lettere, mi reco all’ufficio postale, le consegno all’impiegato addetto allo sportello della corrispondenza, meglio se da me sconosciuto, affido a lui il compito di affrancarle come posta prioritaria. In questo passaggio di mano osservo se la curiosità lo spinge a dare un’occhiata alle immagini fotografiche, in tal caso, cerco di interpretare la sensazione che ne ricava, m’illudo che, come lui, anche altri funzionari delle poste, nei passaggi di mano, osservino con curiosità le mie cards.
     Le occasionali occhiate di persone sconosciute, compiaciute o distratte, conferiscono un primo senso a questa forma di Mail Art.
     M’illudo che le piccole immagini, prima di giungere alla valutazione del destinatario, producano sensazioni in altre persone i cui giudizi, pure rimanendo inespressi, ne arricchiscano implicitamente il bagaglio critico.

Bressanone, marzo 2003